Questa volta è il turno di un’altra meravigliosa pianta d’appartamento, ovvero la succulenta Zamioculcas Zamiifolia che potrete trovare qui su Amazon, conosciuta anche con i nomi di pianta di Padre Pio, ZZ Plant e Gemma di Zanzibar.
Come vi ho già accennato in questo articolo, questa succulenta prende il nome del noto Santo di Pietrelcina per via delle gocce di lattice che a volte la piante emette. Da queste gocce vi sarebbe un’associazione spirituale alle lacrime del santo versate per i peccati commessi dal uomo.
ZZ Plant è il suo nome in inglese e come vediamo riprende le iniziali del nome botanico della pianta: Zamioculcas Zamiifolia.
Per quanto riguarda invece il quarto nome, ovvero Gemma di Zanzibar, la denominazione nasce per via delle sue origini, ovvero l’Est dell’Africa, in particolare la Tanzania e l’isola di Zanzibar.
Attenzione: Molte volte si confonde la Zamioculcas (famiglia: Araceae) con la Zamia (famiglia: Zamiaceae). Sono due piante appartenenti a famiglie diverse, molto probabilmente questo genere di confusione avviene per via della somiglianza del loro aspetto fogliare.
Ma ora vediamo meglio insieme come prenderci cura di questa meravigliosa pianta sempreverde.
Indice:
- 1. Cura della Pianta di Padre Pio (Zamioculcas Zamiifolia)
- 2. Problemi Più Comuni della Pianta di Padre Pio
- 3. Fiori della Zamioculcas
- 4. Moltiplicazione della Pianta di Padre Pio
- 5. Quanto Costa la Pianta di Padre Pio?
- 6. Conclusioni
1. Cura della Pianta di Padre Pio (Zamioculcas Zamiifolia)
Prendersi cura di questa succulenta è davvero facile, per non sbagliare l’importante è solo avere le giuste accortezze nell’esposizione, nel terreno, nel
rinvaso, nelle annaffiature e nella giusta temperatura da garantirle.
Premetto che è una pianta che consiglierei davvero a tutti, in quanto sebbene vadano prese le giuste precauzioni, queste, oltre ad essere davvero poche, sono anche poco “ingombranti” nella vita di tutti i giorni.
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Terreno
Il terreno dovrà essere più drenante possibile. L’ideale sarebbe quello per piante grasse ad esempio tipo questo qui (su Amazon) in quanto trattenendo poco l’acqua è perfetto per prevenire l’insorgere di possibili ristagni idrici.
Io in assenza di tale tipo di terriccio ho cercato di porvi rimedio ricoprendo come al solito il fondo del vaso (vaso con fori di scolo) con argilla espansa e poi mettendoci del comune terriccio universale avendo cura di sgranarlo per bene senza compattarlo, aggiungendovi poi, poco alla volta, dell’altra argilla.
Rinvaso
Quando va effettuato il rinvaso alla pianta di Padre Pio?
Quando sembra che il vaso stia per “spaccarsi”.
Infatti l’apparato radicale (di tipo tuberoso) di questa pianta cresce occupando tutto lo spazio che ha a disposizione fino a quando il vaso comincia letteralmente a deformarsi.
A questo proposito, proprio per questo motivo, sarebbe meglio optare per un vaso in plastica come ad esempio uno tra questi (su Amazon) piuttosto che in altri materiali, come ad esempio quelli in terracotta.
Inoltre il nuovo vaso dovrà essere di soli qualche centimetro più grande rispetto al precedente, in quanto è una pianta che ama “stare stretta”.
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Esposizione
La Gemma di Zanzibar necessita di un ambiente luminoso ma vive bene anche in ambienti provvisti di poca luce.
L’importante è non esporla direttamente ai raggi solari.
Temperatura
La sua temperatura ideale va dai 15°C ai 24°C. Senza scendere al di sotto degli 8°C.
Inoltre facciamo anche attenzione agli sbalzi termici, alle correnti d’aria e non dimentichiamoci di tenerla lontana dai caloriferi.
Annaffiature
Le annaffiature della Zamioculcas saranno proporzionate alla quantità di luce che riceve.
Infatti una pianta di questo tipo posta in un ambiente luminoso avrà bisogno di sicuro di più acqua rispetto ad una che è collocata in un ambiente scarsamente illuminato.
La pianta di Padre Pio proprio come le altre succulente necessitano di poca acqua. Infatti le sue radici tuberose (spesse radici succulente) le permettono di resistere anche fino a quattro mesi senza acqua.
In linea generale, forniremo alla nostra Zamioculcas, su per giù, un bicchiere scarso d’acqua ogni quaranta giorni.
Comunque, come per tutte le altre piante finora affrontate, prima di annaffiare la vostra amata pianta toccate il terreno, se è umido rimandate l’innaffiatura fino a quando la terra non vi sembrerà asciutta al tatto.
Ultimo dettaglio inerente l’acqua, mi raccomando ricordatevi di non lasciarne nel sottovaso (o coprivaso) della pianta.
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2. Problemi Più Comuni della Pianta di Padre Pio
Ora invece diamo un’occhiata a quelli che sono i problemi più comuni che potrebbero sorgere nella cura di questa succulenta.
Alcune sfide che si potrebbero dover affrontare sono: la presenza di foglie di colore giallo, foglie con punte marroni, foglie completamente marroni, “rami” troppo lunghi e pendenti e crescita irregolare della pianta.
Foglie Gialle
Una piccola quantità di foglie gialle è del tutto normale, basterà rimuoverle per far sì che la pianta rimanga sana e pulita.
Al contrario, se le foglie gialle sono tante molto probabilmente sotto vi è un problema di annaffiature troppo abbondanti.
Punte Marroni
Nel caso invece notiate che le punte delle sue foglie imbruniscano, la ragione potrebbe risiedere nella secchezza ambientale. Un buon modo di garantirle la giusta umidità è quella di nebulizzare spesso la pianta.
Foglie Marroni
Qualora invece tutte le foglie diventino di colore marrone, anche qui come nel primo caso, abbiamo molto probabilmente esagerato con l’acqua.
“Rami” Troppo Lunghi e Pendenti
Nel caso in cui la vostra pianta presenti degli steli troppi lunghi rispetto agli altri, leggendo online ho potuto notare come alcuni consiglino di procedere con una potatura, al fine di renderne più uniforme il suo apparato fogliare.
Altri invece, suggeriscono di eliminare del tutto il ramo in questione, in quanto il taglio rimanendo visibile minerebbe comunque l’esteticità generale della pianta.
Altri ancora, in presenza di “rami curvati” preferiscono avvalersi di tutori e sostegni.
Inoltre se gli steli della pianta si allargano e pendono eccessivamente, molto probabilmente dietro vi è un qualche tipo di problema. Quest’ultimo può essere ricondotto a diverse ragioni: non vi è la giusta quantità di luce, poca acqua, troppo fertilizzante, stress da freddo o trauma da trapianto.
Crescita Irregolare della Pianta
Infine nel caso la vostra pianta non cresca in modo uniforme, ciò è dovuto al fatto che generalmente questa si sviluppa in direzione del sole, pertanto per permetterle di rendere più omogeneo il suo apparato fogliare si consiglia di girarla a ogni innaffiatura.
Attenzione: La Gemma di Zanzibar è tossica solo in caso di ingerimento di foglie e di altre parti della pianta. Per prevenire spiacevoli incidenti, vi consigliamo di collocarla su mobili o comunque in parti della casa di difficile accesso a bambini piccoli e animali domestici.
3. Fiori della Zamioculcas
Se siamo fortunati e, soprattutto se raggiunge le sue condizione ottimali, la nostra Zamioculcas potrebbe anche regalarci dei fiori. Quest’ultimi, come potete vedere dall’immagine sopra ricordano molto le calle.
I fiori della Gemma di Zanzibar sono prodotti in un piccolo spadice (infiorescenze a spiga) di un giallo brillante tendente al marrone o al bronzo di circa cinque – sette centimetri di lunghezza.
Questo spadice nasce tra le foglie, alla base della pianta e la sua fioritura va da metà estate ad inizio autunno.
Lo sapevate che: Zamiifolia significa “avente le foglie della Zamia”. Pertanto simili ma diverse, ricordiamoci di non confonderle!
4. Moltiplicazione della Pianta di Padre Pio
Riprodurre la pianta di pianta di Padre Pio non è difficile, ed inoltre, ci sono ben cinque modi per farlo. Pertanto non dovrete fare altro che scegliere uno tra questi e mettervi subito alla prova 😉
Ma ora vediamo più nello specifico quali sono questi metodi di riproduzione della pianta di Padre Pio.
1. Talea di Foglia;
2. Suddivisione dei bulbi (facendo attenzione a non danneggiare le radici).
3. Talea di fusto.
4. Radicazione di fusti, di foglie e di altre parti della pianta in acqua.
5. Divisione del rizoma (ovvero la divisione del tubero).
4.1 Zamioculcas Zamiifolia: Riproduzione in Acqua
Come vi ho già accennato sopra è possibile riprodurre la Zamioculcas in acqua, anche se in linea di massima questa pianta cresce meglio in terra, la riproduzione in acqua permette di far radicare le talee più velocemente.
Potremo porre in acqua diverse parti di questa pianta: le foglie, i fusti e anche parti di fusti con foglie (a questo proposito il video sotto descrive molto bene i diversi procedimenti per ogni tipo di talea).
Ora vediamo come dovremo operare per avere una nuova Zamioculcas a partire da una talea di foglia e di fusto.
Talea di Foglie in Acqua
Scegliamo foglie di medie grandezza in quanto già mature, ma non vecchie e tagliamole dal fusto, mantenendo il peduncolo che le lega al fusto.
E’ importantissimo che questo peduncolo ci sia ai fini della buona riuscita di questo tipo di talea perché è da questo elemento che usciranno le primi radici.
Una volta effettuato il taglio, le collocheremo in un contenitore, con su per giù due dita d’acqua e cambieremo quest’ultima una volta alla settimana. (Quando vedrete spuntare le radici e il bulbo potrete interrare la vostra piccola Gemma di Zanzibar.)
Talea di Fusto in Acqua
Procediamo al taglio di alcuni fusti dalla pianta. Poi poniamo le nostre talee in un vaso con all’incirca tre o quattro dita d’acqua. Anche questa volta ricordiamoci di cambiarla ogni settimana.
Di tanto in tanto controlliamo la zona del taglio dei nostri fusti per verificare che non ci siano segni di marciumi. Di sicuro un buon segno è il permanere del verde delle foglie e delle nostre talee. Qualora infatti mutasse in giallo molto probabilmente vi è qualche problema alle radici.
Lo sapevi che: la Zamioculcas è una pianta che aiuta a depurare e rendere più pulita l’aria della nostra casa, pertanto oltre ad essere bella e anche funzionale 😉
5. Quanto Costa la Pianta di Padre Pio?
Questa pianta è davvero alla portata di tutti. Infatti oltre a richiedere, come abbiamo visto sopra, poche cure, ha anche un prezzo davvero accessibile.
Io per lo più faccio riferimento all’angolo verde dei grandi supermercati che per abitudine frequento e nel quale puntualmente, prima di iniziare a fare la spesa vera e propria, mi ritrovo a fissare e a studiare 😉
Come dicevo la pianta di Padre Pio se paragonata al suo grande potere decorativo per la via delle sue generose misure, ha un prezzo super abbordabile. Io l’ho vista a partire dai 3 euro fino ad un massimo di 15 euro. Ovviamente il prezzo varia in base alle sue dimensioni, le quali più sono importanti e più si traduce in un aumento di prezzo.
Comunque anche farne delle talee non è una missione impossibile, pertanto se avete qualche parente o amico che ne possiede già una, potreste prenderne un po’, ovviamente con il loro permesso, per avere una splendida Zamioculcas a costo zero 😉
6. Conclusioni
La Gemma di Zanzibar è la pianta ideale per chi non ha tempo da dedicare al proprio angolo green, ma allo stesso tempo, non è disposto a rinunciare al suo innegabile potere evocativo e rigenerante.
Inoltre, grazie alle sue abbondanti dimensioni è perfetta per arricchire parti della casa anonime o più semplicemente “vuote”, ad un costo davvero contenuto.
Poi data la facilità con la quale è possibile moltiplicare la Pianta di Padre Pio, potreste pensare anche di realizzare tante piccole piantine da regalare ad amici e famigliari.
Nel corso di questo articolo, abbiamo visto anche i pochi ma importanti accorgimenti da tenere in considerazione per far sì che la Gemma di Zanzibar goda sempre di buona salute.
Come avrete notato il suo nemico mortale è rappresentato dall’acqua in eccesso, pertanto ricordiamoci sempre di essere davvero parsimoniosi nelle annaffiature, e nel dubbio, rimandiamo piuttosto che darne altre.
In conclusione, se amate le piante, non avete tanto tempo da dedicarle e cercate un elemento d’arredo senza dover spendere cifre esorbitati, la Zamioculcas Zamiifolia è ciò che fa al caso vostro!
ho avuto la fortuna di avere la fioritura in casa, una spata tipo calla esattamente come nella vostra foto al paragrafo 3. al termine della “fioritura” ho interrato la parte bassa dell’infiorescenza, quella scura, che non era seccata e avvertivo turgida e viva. Dopo un anno all’aperto ha prodotto un magnifico fiore rosso tipo shlumbergera! ora e
è ancora viva e sta ricoprendosi di altri balbetti, come una pianta grassa. Non riesco a comprendere il ciclo vitale di questa bellissima pianta