In questo articolo vi dirò quali sono a mio avviso le piante più resistenti da avere in un appartamento, quelle che diciamocelo pure, non è cosi facile farle passare a miglior vita.
Pertanto a grandi linee osserveremo insieme le piante da interno che facilmente possono adeguarsi alla nostra casa e alle nostre abitudini quotidiane (mi riferisco al poco tempo che siamo disposti ad occuparci di loro).
Per una parte di loro posso parlare per esperienza diretta, per altre invece, solo in virtù della loro grande fama nell’essere durature o di facile mantenimento.
Riassumendo solo alcune delle piante che vi elencherò di seguito sono attualmente presenti nella mia casa.
E sebbene tutte resistenti (chi più, chi meno) non posso negare come anche io, nel corso del tempo ho dovuto fare i conti con qualche piccolo inconveniente (punte marroni, foglie gialle, etc…).
Riflettendo alla fine ho capito come si impara solo sbagliando, e infatti, la più grande maestra vita rimane pur sempre l’esperienza che si accumula nel tempo. Quindi avrete intuito che per me “giardinieri” si diventa e non si nasce!
Indice:
- 1. Piante da Appartamento per Principianti e che Richiedono Poche Cure
- 2. Piante Da Interno Resistenti: Ecco Dove Sono Nella Mia Casa
- 3. Conclusioni
1. Piante da Appartamento per Principianti e che Richiedono Poche Cure
Ma ora vediamo insieme quali sono queste piante verdi e forti da avere in casa e con cui ho avuto direttamente a che fare:
- Pothos,
- Ficus Elastica,
- Spatifillo,
- Aloe Vera,
- alcune succulente, tra cui la Sansevieria Trifasciata,
- le piante grasse in generale.
Altre secondo me ugualmente robuste nell’ambiente casalingo ma che attualmente ancora non possiedo sono:
- Zamioculcas,
- Kentia,
- Dracena,
- Diaffenbechia,
- Aspidistra.
Personalmente ne possiedo anche altre a parte quelle citate sopra (nel primo elenco puntato), ma di certo non resistenti come quelle che tratteremo qui e che comunque prossimamente non mancherò di illustrarvi.
1.1 Le Piante “Facili” Che Animano La Mia Casa: Uno Sguardo Più da Vicino
Il Pothos
Il pothos a mio avviso è perfetta per coloro che ricercano una pianta che richiede poche cure, quindi ideale per chi, per la prima volta in assoluto, decide di provare ad inserire del verde nel proprio ambiente familiare.
Infatti patisce pochissimo (se paragonata ad altre piante) la carenza di acqua, ed inoltre, resiste anche in luoghi della casa non troppo luminosi. Io proprio per questa sua grande robustezza gli ho affibbiato il nome di Highlander l’immortale, come il film con Christoper Lambert 😉
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I pothos sono originari delle foreste pluviali delle zona tropicale e sub-tropicale dell’Asia e dell’Oceania. Infatti non ci stupisce di come la sua temperatura ideale sia compresa tra i 15°C e i 25°C (non deve scendere al di sotto dei 12°C e oltre i 25°C bisogna garantirgli un certo grado di umidità magari nebulizzando dell’acqua sulle foglie).
In natura questa pianta nasce in zone di sottobosco in cui la temperatura è fresca e vi è un certo grado di umidità, poi crescendo il pothos si aggrappa ai tronchi degli alberi tramite lunghi steli, più precisamente liane, con radici aeree per raggiungere luce e acqua, ovvero le risorse essenziali per sopravvivere.
Perché è resistente?
Perché si adegua e resiste per l’appunto, ad ambienti e temperature diverse, ed inoltre, può sopravvivere anche in presenza di periodi (ovviamente non troppo lunghi) in cui vi è carenza d’acqua e di luce.
Il Ficus Elastica
La seconda per robustezza tra le piante che animano la mia casa, dopo il photos è di certo il Ficus Elastica, ed in particolare, la varietà Robusta. Quest’ultima seppur richiede innaffiature più frequenti rispetto alla precedente, e anche aggiungerei, una maggiore luminosità, personalmente non mi ha mai dato problemi di nessun tipo, anzi mi regala sempre più spesso la nascita di nuove foglie.
Il ficus elastica, detto anche fico del caucciù, è una pianta originaria delle zone umide tropicali e nel suo habitat naturale può raggiungere dimensioni anche di una certa importanza (fino ai 30 metri).
Cosa che non avviene di certo nella coltivazione in vaso, dove può raggiungere una altezza massima di circa 3 metri.
Essendo una pianta come abbiamo visto tropicale, la sua temperatura ideale è compresa nel range che va dai 15°C ai 24°C ed inoltre, spesso e volentieri, le sue foglie richiedono di essere ripulite dalla polvere con un panno inumidito per favorirne la traspirazione.
Abitudine che a mio avviso bisognerebbe coltivare un po’ con tutte le piante che popolano le nostre mura domestiche.
Vedi anche: Ficus Elastica Robusta: Caratteristiche, Cura e Consigli
Lo Spatifillo
Un’altra pianta che alla fine si rivelata più resistente di quanto più aspettassi è stato lo spatifillo.
Quest’ultimo richiede poche cure e sta bene in ambienti illuminati da luce filtrata.
Chiamata anche giglio della pace, questa pianta è originaria di paesi tropicali umidi come ad esempio Filippine, Colombia, Ecuador etc. Infatti predilige anche un certo grado di umidità tanto da risultare ottima una sua collocazione in bagno.
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Sebbene la ritenga una pianta resistente bisogna avere comunque delle accortezze, come ad esempio non porla in ambienti troppo caldi (a mio avviso oltre i 25 °C inizia già a patire il caldo), e viceversa troppo freddi.
Inoltre con la Spatifillo bisogna dare particolarmente attenzione a quanta acqua le forniamo: anche qui la innaffiamo solo a terreno asciutto senza lasciare acqua nel sottovaso.
La Sansevieria Trifasciata
Questa pianta è da annoverare tra i miei ultimi acquisti. Resistente, perfetta per coloro che sono alle prime armi con il mondo green e soprattutto, davvero di facile coltivazione e manutenzione.
E’ una succulenta originaria dell’Africa Meridionale e Occidentale e dall’Asia. Come terreno di sicuro necessita di uno di tipo drenante per prevenire anche qui la formazione di eventuali marciumi nell’apparato radicale. Ama temperature calde e il suo range ideale è tra i 15°C e i 25°C .
Apprezza ambienti luminosi, ma parliamo sempre di luce filtrata (si adegua anche alla mezzombra anche se in questo caso si dovrà rinunciare alle striature delle foglie), e non ama i diretti raggi solari.
Nella bella stagione può essere portata all’esterno, ma ricordatevi sempre di non collocarla direttamente al sole e, di evitare questo spostamento in veranda o sul balcone, in caso di temperature eccessivamente alte.
Anche in questo caso la bagniamo solo a terreno asciutto ed evitando di lasciare acqua nel sottovaso.
Cactus, Succulente, Piante Grasse
Ugualmente bisognose di angoli luminosi della casa ma con annaffiature minime (se paragonate alle più comuni piante verdi) sono le succulente, tra cui ritroviamo anche le aloe, le kalanchoe, e alcuni cactus.
A questo punto mi piacerebbe aprire una piccola parentesi sono al fine di fare un po’ più di chiarezza: i cactus rappresentano solo una famiglia delle piante succulente che ricordiamo essere tutte originarie delle Americhe, pertanto è giusto dire come tutti cactus sono succulente ma non è vero il contrario, ovvero non tutte le succulente sono dei cactus.
Inoltre per essere ancora più chiari, quando parliamo di piante grasse, ci riferiamo alle succulente e alle cactacee.
Un ultimo aspetto su cui vorrei portare la vostra attenzione è che non tutte le succulente sono uguali, alcune richiedono più accortezze di altre e nei prossimi articoli vedremo quali sono e come comportarci.
Parlando in generale, delle piante grasse e come le gestisco nel mio ambiente domestico, solitamente preferisco tenerle in balcone (a parte qualche piccola eccezione), con l’accortezza di inverno di coprirle per bene con sacchi TNT.
Finora non ho mai avuto grossi problemi dopo la fredda stagione, a parte solo i comuni arrossamenti delle aloe e dell’agave dovute allo shock termico delle basse temperature.
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1.2 Piante Resistenti Che Spero di Avere Presto Nella Mia Casa
Ora invece diamo un’occhiata ad un insieme di piante che sono accomunante sempre dalla caratteristica di essere abbastanza resistenti e di facile manutenzione.
La Zamioculcas
Tra queste, come già preannunciato, vi è di sicuro la Zamioculcas, anche conosciuta come la pianta di Padre Pio.
Vi chiederete del perché di questo soprannome?
Ebbene è così denominata, perché si racconta che fosse l’unica a sopravvivere all’interno della celletta del santo. Cosa però improbabile dato che la diffusione della Zamioculcas in Italia avvenne alla fine degli anni ’90.
Possibile che l’associazione alla figura di Padre Pio avvenga per le gocce di lattice che a volte la piante emette e che richiamano le lacrime del santo per i peccati commessi dall’uomo. Pertanto vi è più una associazione spirituale che di fatto.
Ritornando a noi, questa succulenta essendo facile da gestire è ideale per coloro che cercano una bella pianta verde per aggiungere colore al proprio ambiente domestico.
L’unica difficoltà sta nel capire quando è arrivato il momento più giusto per darle da bere, come al solito si procederà quando il terreno risulterà asciutto al tatto. Io proverei anche con il metodo del bastoncino per verificare se anche in profondità il terreno risulti secco e non umido.
Leggi anche: Cura della Zamioculcas Zamiifolia: Alcuni Consigli Per Farla Vivere a Lungo
La Kentia
Immagine: pinterest.it/pin/846395323701447293/
La Kenzia altro non è che una palma del genere Howea Forsteriana. Il suo nome botanico, ovvero Howea, trae origine dal suo luogo di nascita, ovvero le isole Howe.
Questa palma ha una crescita lenta e si rivela essere anche di facile coltivazione, infatti è molto diffusa come pianta d’appartamento.
Questa sua elevata presenza nelle nostre case è dovuto sia ad una questione di temperatura, sia dalle poche cure che questa pianta richiede.
Parlando del suo clima ideale, di sicuro la Kenzia ama luoghi luminosi sempre con l’accortezza di non esporla direttamente ai raggi solari, soprattutto d’estate. Ma allo stesso tempo, si adegua bene anche alla penombra rendendola così in grado di adeguarsi a diverse quantità di luce. Inoltre è sensibile al freddo, infatti non gradisce temperature al di sotto dei 15°C.
In merito invece alle cure che una pianta di questo tipo richiede in appartamento, anche qui un occhio di riguardo va soprattutto alle innaffiature. A questo proposito cercheremo sempre darle del terreno drenante, di fornirle dell’acqua a terreno asciutto facendo sempre attenzione a non esagerare.
La Dracena
La dracena è originaria delle fascia tropicale dell’Africa e dell’Asia.
Dato che il suo clima ideale è di tipo caldo umido, per prolungarne la sua durata cercheremo di ricreare quanto più possibile quelle condizioni che ne consentono uno sviluppo rigoglioso e di lungo periodo.
Prima di tutto è una pianta che ama ambienti luminosi e disdegna temperature al di sotto dei 10°C e 12°C . Perfetta dunque come arbusto da tenere in appartamento, solitamente caratterizzati da temperature calde sia di’inverno che d’estate. Proprio in quest’ultima stagione, se ne avete la possibilità, sarebbe meglio portarla fuori in balcone o in giardino, ovvero in luogo luminoso senza mai che venga baciata direttamente dai raggi del sole.
Per favorire un certo grado di umidità d’estate, la pianta apprezzerà delle frequenti nebulizzazioni sul fogliame che l’aiuteranno a fronteggiare la secchezza dell’ambiente in cui si trova.
In tema di irrigazione, anche qui vi ricordo di darle dell’acqua sempre a terreno asciutto.
Tra le Dracene più frequenti nelle nostre case vi è di sicuro il famoso tronchetto della felicità (la dracena fragans), la dracena marginata e anche il caratteristico lucky bamboo.
La Diaffenbechia
Immagine: pinterest.it/pin/635077984930990360/
La Diaffenbechia è originaria dei paesi tropicali dell’America meridionale ed è una pianta molto apprezzata per via di due ragioni, la prima è per la bellezza del suo fogliame, e la seconda, perché non necessita di troppe cure.
Parlando di temperature, il range ideale di questo arbusto sempreverde è tra i 15°C e massimo 30°C.
Pertanto anche questa pianta ama il caldo e luoghi con luce diffusa, infatti non gradisce i diretti raggi del sole.
In tema di irrigazioni, per la Diaffenbechia la bagneremo a terreno asciutto e sempre facendo attenzione di evitare più possibile la creazione di marciumi radicali. Come? Assicurando a questa pianta un buon drenaggio.
Dato che la sua larga presenza è dovuta come abbiamo detto alla bellezza delle sue foglie, ricordiamoci nei periodi più secchi di nebulizzarle con dell’acqua e nel resto dell’anno, di “spolverarle” al fine di garantirne la traspirazione, e quindi un suo più corretto sviluppo.
L’Aspidistra
Aspidistra è una pianta originaria dell’Asia Orientale e dell’Africa.
Di sicuro è tra le più resistenti al mondo, infatti sopravvive anche in condizioni poco favorevoli, da qui anche il nome di pianta di piombo.
Ambienti poco ideali in cui questa pianta perenne riesce a sopravvivere sono quelli caratterizzati da una scarsa luminosità, aria secca, sbalzi termici e anche brevi periodi di siccità.
Parlando di temperature, riesce a resistere al caldo intenso fino ai 40°C gradi come limite massimo, come anche al freddo, ma non oltrepassando i – 5°C.
Infatti l’Aspidistra è frequente ritrovarla sui pianerottoli o negli ingressi dei condomini proprio in virtù di questa loro grande resistenza.
Un modo per assicurarle una crescita sana è garantirle quanto più possibile delle condizioni ideali come un ambiente illuminato o a mezzombra, sempre non a contatto ai diretti raggi del sole.
In tema di innaffiature, anche per questa pianta si dovrà procedere solo su terreno asciutto, proprio per evitare di inzupparlo eccessivamente d’acqua.
In ultimo, in estate la pianta vi ringrazierà se deciderete di inumidirla con delle nebulizzazioni frequenti sulle foglie, appunto per donarle il giusto grado di umidità.
2. Piante Da Interno Resistenti: Ecco Dove Sono Nella Mia Casa
Ora riassumiamo un po’ le piante che popolano le mie mura domestiche e dove le ho posizionate.
La mia casa ha una esposizione Ovest – Est. Nella mia zona living che risulta esposta ad Ovest, in inverno, vicino al balcone su uno scaffale in legno, posiziono alcuni cactus, lo spatifillo e il ficus elastica. Questa luogo è ottimo per quelle piante che richiedono una certo luminosità ma non diretta.
Sempre in inverno, sulla parete soggiorno in alto, ci metto il pothos e in basso il ficus ginseng. Qui possono godere di luce filtrata, sebbene al ficus ginseng sembri non bastare questa quantità di luce, infatti nella fredda stagione riscontro una certa perdita di foglie. Ma poi meno male che con l’arrivo delle belle giornate, lo porto fuori in balcone e si rifà completamente del fogliame, tornando bello e rigoglioso.
In estate lascio in casa il ficus elastica, lo spatifillo e il pothos, invece tutte le altre, ovvero i cactus e le succulente, tra cui anche un ficus ginseng come prima vi ho accennato, li porto fuori, in un balcone coperto da una tenda invernale (trasparente) davvero molto luminoso.
Sebbene sia consapevole del fatto che ad esempio il ficus elastica starebbe bene anche fuori durante la bella stagione, ho deciso di non portarlo fuori, in quanto già così mi sembra godere di ottima salute e, a dirla tutta, non vorrei sfidare troppo la sorte.
E poi si sa, le piante non andrebbero mai spostate, soprattutto se si adattano bene al luogo in cui si trovano. Ho fatto una eccezione con il ficus ginseng e le succulente perché so che ne avrebbero giovato della grande luminosità di cui gode il mio terrazzino.
Ho tentato di mettere all’esterno anche lo spatifillo ma si è rivelata una pessima idea, sebbene non ricevesse i diretti raggi del sole, l’eccessiva temperatura alta, lo rendeva sempre più “cadente e floscio”.
3. Conclusioni
Spero con questo post di essere riuscita a darvi una panoramica di quelle che sono le piante più resistenti e di facile manutenzione da avere in un appartamento. Ed inoltre, anche di come io personalmente gestisco “il verde” nella mia casa.
In ultimo mi auguro di avervi fornito dei primi buoni suggerimenti su quali piante scegliere nel caso siate alla deriva nella ricerca di un tipo di “flora” bella, resistente e facile da curare!